La donna di 41 anni assicura che denuncerà gli agenti per ciò che le hanno fatto.
Bruna, la trans brasiliana di 41 anni che è stata picchiata da quattro agenti di polizia locale in zona Bocconi a Milano, racconta l’accaduto. “La polizia poteva ammazzarmi, sono impaurita“. La donna sostiene che gli agenti l’hanno fermata in via Padova dopo aver ricevuto una chiamata da alcuni genitori di una scuola vicina.
Bruna: “Gli agenti hanno preso solo me, un’ingiustizia”
La donna aggredita spiega nel dettaglio cosa è successo. “Mi hanno picchiata, non lo so perché. Non mi ero denudata davanti ai bambini, stavo discutendo con cinque peruviani ubriachi che mi avevano infastidita ma hanno preso solo me, è un’ingiustizia“. La donna ha aggiunto, inoltre, che sporgerà denuncia verso gli agenti.
L’incidente ha suscitato grande attenzione dopo che un video del pestaggio è stato diffuso sui social media ed è diventato virale. La donna ha raccontato di aver alzato le mani e di aver implorato gli agenti di non picchiarla, ma sembrava che gli agenti si divertissero a torturarla. “Avevo le mani alzate e dicevo: ‘Vi prego, non mi picchiate’, ma si vedeva che a loro piaceva la tortura. Erano cattivi di testa“.
La ricostruzione dell’accaduto
Ricostruendo la tragedia, la donna dice di aver avuto molta paura. “Volevano picchiarmi, cosa ho pensato…Niente, è la polizia, no? Io sono trans, straniera, non abbiamo protettori. Volevano arrestarmi, ma prima di arrestarmi mi hanno riempita di botte, peperoncino in faccia…di tutto“.
“La polizia è arrivata perché stavo litigando con cinque peruviani ubriachi che mi insultavano“, prosegue Bruna. “Ma hanno preso solo me. Non è vero che li ho minacciati: io non tengo quella malattia, l’Aids. L’unica cosa che ho fatto è stata mordermi la mano dal nervoso“.
La donna chiarisce anche un equivoco. “No, no, no, non mi ero spogliata, avevo gli stessi vestiti che ho ora, ero vestita. Ho discusso con un ragazzo peruviano, stava urlando, erano tipo le 9 del mattino e passavano le persone e qualcuno ha chiamato i vigili“.
“Mi hanno chiesto un documento, siccome non lo ho, ho detto ‘ti do la fotocopia’, però hanno detto che non valeva e che dovevo accompagnarli nell’ufficio di polizia“. Da lì sono iniziate le botte e lo spray al peperoncino in faccia. La donna avrebbe tentato di difendersi dall’aggressione, ed è a questo punto che i vigili hanno utilizzato i manganelli a scopo contenitivo.